Premessa: L’AC è nata per evangelizzare:
l’annuncio di Cristo come l’unico Salvatore del mondo è il “pensiero fisso” che
anima la sua preghiera, motiva la sua azione, qualifica la sua formazione; e
come un tempo si è fatta carico della cura della fede di quanti avevano
compiuto una scelta di vita cristiana, oggi essa intende farsi carico della non
fede, o della fede incerta, di tanti. L’Azione Cattolica si pone come obiettivo primario
quello di condividere lo stile partecipativo e di comunione sperimentato in
Associazione con le persone e le altre realtà ecclesiali e rafforzare la
corresponsabilità tra laici e Pastori nel rispetto dei propri ruoli. Nella vita
della Chiesa vuole contribuire in modo convinto e decisivo al dialogo tra le
diverse aggregazioni incominciando dai Consigli Pastorali e nelle iniziative
diocesane di grande richiamo. In tale prospettiva intende avere una forte
relazione con Per
assolvere questo compito, tuttavia, l’Associazione avverte il bisogno cogente
di darsi un ‘polmone spirituale’, anche
attraverso una regola spirituale, che aiuti a far diventare l’esperienza dei laici
preghiera e la preghiera ordinaria possa scandire, accompagnare e trasformare
la vita ed in grado di tenere insieme santità e secolarità, essere di Dio
ed essere per il mondo. Finalità: . curare la formazione
spirituale degli aderenti dell’AC, offrendo occasioni qualificate di
spiritualità anche a tutta la comunità, con particolare attenzione, anche
attraverso momenti forti, per i “formatori”. . proporre un metodo di
preghiera personale di approfondimento della Parola di Dio, di discernimento e
dialogo spirituale, valorizzando la vita quotidiana come luogo in cui vivere
una spiritualità essenziale e incarnata. . proporre una regola di
vita da vivere nel quotidiano adatta per le varie condizioni laicali. . rilanciare e diffondere
capillarmente la proposta degli esercizi spirituali, anche per i ragazzi con
iniziative adatte a loro. . Avviare esperienze di
evangelizzazione e di primo annuncio, creando occasioni di dialogo. . Fare la proposta di
gruppi anche differenziati da quelli ordinari per la riscoperta della fede. Anzitutto l’intera associazione
parrocchiale (non solo gli educatori e i responsabili), chiamata prima di tutto
a riascoltare l’annuncio della salvezza in Gesù e farlo calare in profondità e
poi, per essere veramente significativa, intraprendere iniziative missionarie
che, in vero spirito di comunione che contaddistingue Modalità: Ascolto, dialogo, proposta…
prestando attenzione alle caratteristiche
tipiche dalla vita laicale: quella dell’essenzialità, per poter dire l’essenziale della fede nella
molteplicità delle situazioni della vita; quella della flessibilità, cioè
dell’adattamento possibile alle situazioni diverse, nel permanere di alcune
costanti di fondo; quella della personalizzazione, per cui ogni persona, e più volte nel corso
della vita, riadatta la regola con le sue esigenze concrete all’evolvere e al
crescere della propria esperienza di vita cristiana. Famiglie, giovani e ragazzi di AC e non, le
comunità parrocchiali e il territorio. . momento forte di spiritualità all’inizio dell’anno
associativo; . esperienze residenziali di spiritualità; . lectio divina mensile unitaria per giovani
e adulti; . proporre l’associazione
attraverso incontri di presentazione con le vicarie; . scuola associativa per nuovi educatori/animatori,
e per responsabili associativi; . missione popolare in parrocchia, fatta dai
laici di AC (e altri); . gruppi di riscoperta della fede
(interparrocchiali o diocesani) anche con modalità diverse da quelle ordinarie,
che prestino attenzione alle situazioni di fragilità. Una presentazione essenziale (e con
linguaggio accessibile a tutti) della fede cristiana. Sussidi
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